Dopo oltre vent’anni di negoziati, l’Unione europea e il Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) hanno raggiunto un’intesa storica che apre la strada alla più vasta area di libero scambio mai negoziata dall’Ue. Il 6 dicembre 2024 la Commissione europea e i rappresentanti del Mercosur hanno firmato la versione definitiva dell’accordo, un trattato di “ultima generazione” che integra commercio, cooperazione e sviluppo sostenibile. Il 3 settembre 2025 la Commissione ha trasmesso al Consiglio le proposte di firma e conclusione, avviando la fase di approvazione istituzionale.
L’Accordo di partenariato Ue-Mercosur introduce un abbattimento progressivo dei dazi, che interesserà il 91% delle linee tariffarie del Mercosur relative all’import dall’Unione e il 95% di quelle europee sull’import dai paesi sudamericani, con periodi transitori fino a 15 anni per i comparti più sensibili.
Per il tessuto produttivo europeo e italiano ciò significa la rimozione di barriere tariffarie attualmente elevate: fino al 35% per macchinari, autoveicoli e componentistica e fino al 20% per prodotti chimici e farmaceutici. In parallelo, l’accordo estende l’accesso ai mercati dei servizi e degli appalti pubblici, settori tradizionalmente chiusi o altamente protetti, e rafforza la protezione della proprietà intellettuale con il riconoscimento di 344 Indicazioni Geografiche europee, di cui 57 italiane. Le misure previste garantiscono quindi alle imprese manifatturiere e ai fornitori di servizi condizioni di mercato più favorevoli e prevedibili, riducendo i costi di accesso e aumentando la competitività dei prodotti europei in un’area economica da oltre 270 milioni di consumatori.
Per l’Italia il Mercosur rappresenta un mercato strategico. Nel 2024 l’interscambio di beni ha raggiunto i 13,2 miliardi di euro, con un saldo positivo di oltre un miliardo. Oltre l’81% di questo scambio riguarda beni industriali, che costituiscono il 94% del nostro export verso la regione. Secondo le stime di Confindustria, l’accordo garantirà accesso preferenziale al 91% del valore complessivo delle nostre esportazioni e potrà generare fino a 1,1 miliardi di euro aggiuntivi di export potenziale.
I settori chiave beneficiari dell’accordo saranno:
- manifatturiero avanzato (macchinari e apparecchiature)
- automotive e componentistica
- chimica e farmaceutica
- tessile e abbigliamento
Sul versante agroindustriale, l’accordo crea condizioni di maggiore stabilità per l’export italiano lungo l’intera filiera, riducendo i costi di accesso per prodotti trasformati ad alto valore aggiunto e aumentando la prevedibilità regolatoria attraverso standard comuni in materia sanitaria e fitosanitaria. Questo non solo rafforza la posizione delle imprese italiane già attive nella regione, ma rappresenta anche un incentivo a nuovi investimenti, facilitando una presenza più strutturata in un mercato in rapida espansione e l’inserimento nelle catene del valore regionali.
Un ulteriore beneficio atteso riguarda il settore dei servizi, nel quale l’Italia presenta già un saldo positivo significativo nei rapporti con il Mercosur. Nel 2024 le esportazioni italiane hanno raggiunto 1,9 miliardi di euro, a fronte di importazioni pari a 975 milioni. L’eliminazione di ostacoli regolatori prevista dall’accordo favorirà un’ulteriore espansione dei servizi ad alto valore aggiunto, in particolare nei comparti finanziario, ingegneristico e digitale, rafforzando così la competitività del sistema industriale italiano.
Come spesso accade per gli accordi commerciali Ue, al fine di favorire una più rapida entrata in vigore delle disposizioni eminentemente relative agli scambi, la Commissione europea ha elaborato nell’ambito delle negoziazioni due Accordi distinti: uno commerciale (cui competenza è esclusiva dell’Ue) e uno di cooperazione politica e di sviluppo (di competenza invece condivisa con gli stati membri). Presentate da parte della Commissione europea le proposte di conclusione e firma, si dovrà ora attendere l’approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto attiene all’effettiva entrata in vigore della componente commerciale, mentre per la componente politica e di cooperazione, si dovrà invece attendere la ratifica da parte dei Parlamenti nazionali degli Stati membri.
L’accordo Ue-Mercosur si configura come un moltiplicatore di opportunità per l’industria italiana ed europea, non solo per l’apertura di nuovi mercati, ma anche per il rafforzamento delle catene di fornitura strategiche. In un contesto globale caratterizzato da una crescente competizione geopolitica e geoeconomica, l’accordo consente all’Europa di diversificare i propri partner commerciali e di rafforzare la competitività del sistema produttivo in un’area strategica oggetto di forte interesse da parte di attori globali concorrenti.




