
Sono le materie plastiche ed acriliche, declinate attraverso l’utilizzo della giusta quantità di design, a costituire il punto di forza dell’offerta di Prefor – tre milioni e mezzo di euro di fatturato nel 2024 a fronte di 24 dipendenti –, azienda con quartier generale a Udine, che a partire dal 1991 progetta e produce soluzioni per l’arredo e l’industria, espositori e display per la valorizzazione del prodotto nel punto vendita, oggettistica promozionale e accessori, il tutto eventualmente personalizzato secondo del indicazioni del committente.
Protagonista di un percorso di crescita che l’ha portata ad ampliare le proprie competenze in sintonia con le richieste della clientela, la Pmi del Friuli Venezia Giulia ha progressivamente affinato tecniche avanzate, tra cui il taglio laser e l’uso di macchine a controllo numerico mentre investiva in modo costante sulla tecnologia applicata al settore. “Si può dire che i nostri clienti siano diventati partner nel corso del viaggio industriale che stiamo portando avanti – spiega l’amministratore unico di Prefor David Fantin, alla guida dell’azienda assieme al fratello Christian (nella foto in alto) –. Insieme organizziamo eventi con lo scopo di proporre loro nuovi materiali, oppure li andiamo a trovare nelle loro strutture, anche per mantenere un rapporto più stretto e non solo commerciale. Da sempre l’obiettivo è quello di sviluppare le capacità interne a Prefor suggerendo o prendendo indicazioni da chi continua a fidarsi di noi da tanti anni. Facciamo quindi prototipi mettendo in campo un tailor made di estrema qualità e siamo pure in grado di spedire imballi singoli in modo diretto, soluzione che permette al cliente di grande profilo, che si trova magari a dover rifornire i suoi 300 punti vendita, di risparmiare parecchio in termini di logistica”.
Riuscendo a far capire a molti che il plexiglas può essere anche meglio del vetro, considerato che pesa la metà rispetto a quest’ultimo, Fantin spera così di riuscire a diradare le nubi che si sono addensate su un materiale che comunque è il più riciclabile presente sul mercato. “Ha infatti una percentuale di riciclabilità che varia tra il 90 e il 100% e quando parlo con qualche scettico mi trovo spesso a dover spiegare tutti i vantaggi green che può offrire. Ma, comunque, parte tutto da noi umani: se per esempio una persona lascia degli oggetti in platica in spiaggia e, se ancora peggio, questi vanno poi a finire in mare, non è colpa della plastica ma dell’inciviltà di qualche persona. E tengo molto a far comprendere alcuni aspetti legati all’utilizzo della plastica che la maggior parte della gente non conosce”.
Il modus operandi di Prefor e il grado di flessibilità delle proposte inserite nel proprio catalogo le permettono di servire più di un settore con una capillarità sempre in crescita. “I vari materiali di cui disponiamo si prestano, soprattutto per la loro trasparenza superiore al vetro, ad essere usati nel campo dell’arredo come pure in quello dell’abbigliamento, dell’alimentare e del nautico. Per fare un esempio ulteriore, pure i pannelli anti rumore presenti su strade e autostrade italiane sono in policarbonato”.

INSTALLAZIONI ARTISTICHE REALIZZATE CON IL PLEXIGLASS
Nel frattempo Prefor, lavorando per conto terzi ma potendo contare anche su una propria linea commerciale, si preoccupa di valorizzare i prodotti dei committenti con un approccio sobrio ma attento rispetto ad ogni singolo progetto che le viene sottoposto. “Il nostro è un design pulito e senza troppi fronzoli. Abbiamo un approccio essenziale che ci consente, tra le altre cose, di avvalerci dei servizi dell’Intelligenza artificiale, ma senza che questa possa mai modificare l’anima storica, il Dna dell’impresa – chiarisce Fantin –. In altre parole, non vogliamo dipendere dall’IA e per adesso ci stiamo limitando a vedere come va in certi ambiti del contesto aziendale”.
Un impegno a fare sempre meglio che la Pmi dell’udinese ha intenzione di incrementare affidandosi alle nuove generazioni, ai tanti ragazzi tra i 22 e i 28 anni che Prefor è riuscita ad attrarre nel proprio stabilimento. “Cerchiamo di farli innamorare di questo lavoro facendogli vedere il prodotto finito e dove sarà utilizzato. Quando il dipendente sta bene, è sicuramente un vantaggio pure per l’impresa che lo ha sotto contratto. In più siamo orgogliosi di poter fare affidamento su giovani provenienti da sei paesi diversi oltre all’Italia e posso anche dire che, nell’ultimo anno, sono tornati a cercare lavoro da noi italiani dai 40 ai 50 anni, persone assolutamente affidabili che siamo felici di accogliere nel gruppo”.
In ottica futura, infine, Prefor si è lanciata in una collaborazione con un cliente con l’obiettivo di dare sostanza ad un’idea sicuramente innovativa. “Assieme, da circa tre mesi, stiamo sviluppando l’abbinamento tra un loro oggetto e due nostre tipologie di materie plastiche. Non voglio anticipare di più, ma sarà una vera novità: finora, infatti, è stato un qualcosa che si è fatto con prodotti parzialmente riciclabili, mentre il progetto in corso ne userà di totalmente riciclabili. Perché per noi di Prefor la cura dell’ambiente non è solo un concetto senza nulla alle spalle”, conclude David Fantin.

UNA SELEZIONE DEI PRODOTTI REALIZZATI DALL’AZIENDA DI UDINE

