
Festeggiati da poco i cinquant’anni di presenza nel mercato dei serramenti in alluminio ed in seguito anche in quello del taglio e lavorazione meccanica su componenti di alluminio estruso, la Chiari Bruno – otto milioni di euro di fatturato nel 2024 a fronte di 50 dipendenti – sta continuando a fare passi avanti in termini industriali con la consapevolezza di essere un’azienda estremamente affidabile che per questo ha riscontri positivi sia dal settore privato che dal pubblico. “Per mantenere l’alto gradimento conquistato negli anni non abbiamo persone che vanno in giro a promuovere il brand Chiari Bruno, ma da sempre ci affidiamo ad un fitto passaparola generato dall’attenzione che mettiamo in ogni commessa adattandoci alle singole richieste dei clienti”, chiarisce la direttrice della gestione industriale Roberta Chiari.
Un abito sartoriale che il team interno alla Pmi di casa a Chiari, in provincia di Brescia, assicura a tutti, forte pure della capacità di saper adattare i prodotti al gusto di chi continua – anche nel milanese – a fornirsi con fiducia dalla Chiari Bruno. “La soddisfazione più grande è quella di ricevere complimenti per le qualità umane e tecniche di chi lavora per noi e si comporta quotidianamente come l’azienda fosse sua. E quindi, più andiamo avanti più ci rendiamo conto che il successo non passa tanto per le macchine ma per la passione delle persone, aspetto che viene facilmente percepito dalla clientela”.

Infissi scorrevoli a tutta altezza realizzati da Chiari Bruno
Iscrittasi all’albo nazionale costruttori per poter operare anche in ambito pubblico con la partecipazione a bandi, da tempo l’impresa del bresciano ha iniziato ad entrare in contatto, tra gli altri, con l’ente Poste, ospedali, comuni e pure con il Politecnico di Milano. “Nell’altra divisione, inoltre, lavoriamo per importanti aziende italiane ed estere, come la tedesca Bosch, per la quale ci occupiamo di valvole oleodinamiche. È un’importante realtà industriale che ha un modus operandi molto customizzato e, deciso di esternalizzare l’attività, i loro vertici hanno affidato alla Chiari Bruno il magazzino necessario per rifornire il loro reparto produttivo”.
Un successo arrivato nel tempo nonostante le complessità vissute circa venticinque anni fa quando il padre della signora Roberta, Bruno, è improvvisamente mancato lasciando ai figli un compito a dir poco gravoso considerata anche la poca esperienza maturata nel campo fino a quel momento.
“Avevo trent’anni e facevo l’impiegata. La morte di papà mi ha di fatto costretta a rimettermi in gioco dovendo assumere un ruolo importante all’interno dell’azienda. E, nel corso del forzato passaggio di consegne, mi ripetevo che, se per dare solidità e prestigio ad un’azienda ci vuole una vita, per mandarla a picco può essere sufficiente un solo minuto.
Quindi, nell’ottica di non correre rischi, ci siamo fatti aiutare da consulenti e la svolta più sostanziale è poi arrivata quando abbiamo deciso di coinvolgere direttamente nelle scelte aziendali alcuni responsabili e prime linee della nostra struttura imprenditoriale. Ci siamo seduti intorno ad un tavolo per capire cosa volevamo essere di lì in avanti e, alla fine della riunione, abbiamo convenuto che il ruolo da assumere al più presto doveva diventare quello dei “costruttori della tranquillità” dei clienti come pure dei dipendenti, che vogliamo vengano con la massima serenità al lavoro”.
Progettualità di alto profilo che si riflette anche nella costruzione e nell’istallazione di serramenti con tecniche all’avanguardia. Capacità mostrate nel tempo dal team operativo di Chiari Bruno, tecnici specializzati che, come ama dire la direttrice della gestione industriale della Pmi con quartier generale a Chiari, “non lasciano mai un lavoro senza che l’ultima vite non sia al suo posto”. “Inoltre, i giovani, netta maggioranza in azienda, continuano a farci capire di avere molta voglia di mettersi in gioco e crescere conseguentemente – spiega l’imprenditrice -. In giro ce ne sono eccome di talenti, anche se resta un compito non certo facile riuscire a trovarli. Noi collaboriamo con il centro formazione professionale di Chiari che fa da tramite con i ragazzi più interessati, determinati, facendo sì che possano venire a fare stage qui e poi, magari fermarsi”.
Per il futuro, infine, la Chiari Bruno è determinata a investire in impact innovation per cercare di dare un tipo di servizio sempre più veloce ai clienti. “Abbiamo deciso di andare verso un genere di innovazione ad alto impatto e, allo stesso tempo, stiamo valutando la possibilità di implementare il taglio meccanico su nuovi materiali plastici. Cose diverse dal solito come resine, comunque estremamente difficili da lavorare. Il tutto per ampliare la gamma di prodotti proposti dalla nostra azienda”, conclude Roberta Chiari.

