
Frutto del lavoro mirato a riproporre, in chiave molto più industriale, quel background familiare che le precedenti generazioni avevano costruito anni prima in maniera artigianale nel settore della meccanica, a partire dal 1996 la traiettoria aziendale del Gruppo Dosi – otto milioni di euro di fatturato nel 2024 a fronte di 45 dipendenti – ha iniziato a seguire una direttrice precisa poggiando su una serie di acquisizioni che l’hanno progressivamente aiutato ad accrescere il proprio perimetro commerciale.
Una Pmi (la Dosi srl, specializzata in costruzioni meccaniche) nata in un piccolo capannone e che ora, nel quartier generale di Fusignano, in provincia di Ravenna, funziona anche da holding company nella cura delle sinergie che la legano a Baruffaldi, al marchio Primac e alla Italsigma, entrata da pochi mesi a far parte dell’universo industriale messo a punto nel tempo da Alberto Dosi.
“Per poter sperare di fare strada in questo settore ho da subito dovuto introdurre logiche gestionali ben diverse da quelle portate avanti da mio nonno e mio padre – spiega l’amministratore delegato Alberto Dosi (nella foto in alto) –. Da lì in avanti ho dato vita ad una importante joint venture in Romania, dedicandomi poi qui in Romagna alla produzione di componentistica di alta qualità per il mercato delle macchine automatiche e del packaging. In seguito, durante il complesso periodo che l’economia mondiale ha vissuto nel 2008, ho pensato potesse essere una scelta azzeccata quella di acquisire la Baruffaldi, impresa con una forte propensione all’export, ormai impegnata da oltre 75 anni come costruttrice di impianti e tecnologie per l’estrusione di materiale plastico. L’azienda, pur attraversando un periodo difficile, credevo avesse solo bisogno di ‘benzina’ per ricominciare a lanciare sul mercato le idee vincenti che erano forzatamente confinate in un cassetto. Una mossa che ha dato grossi dividendi e ci ha consentito di tornare ad essere protagonisti nel campo della riconversione di tapparelle in alluminio, della creazione di macchine per la produzione di impianti completi e customizzati di canalette elettriche attraverso una nostra, inimitata tecnologia”.
Quattro anni dopo, in casa Dosi è entrato pure il brand Primac assieme alle sue riconosciute competenze nel mondo dei tubi in plastica. Il suo contributo alla causa del Gruppo viene declinato in ambiti industriali simili a quelli in cui si muove la Baruffaldi, garantendo alla realtà romagnola un’ancora maggiore forza d’insieme. “Da pochissimo, infine, a loro tre si è aggiunta Italsigma, specializzata nella produzione di macchine che testano materiali e prodotti. Una vera e propria eccellenza – sottolinea Dosi –, capace di aprire un’ulteriore vetrina a livello mondiale. Nel frattempo, i nostri macchinari vengono usati, per esempio, dal Politecnico di Milano e dall’Università di Messina per specifici test, come anche da importantissimi player a livello sportivo nel campo dell’automotive”.
Con Italsigma, il Gruppo Dosi oltretutto mette in pancia un’azienda in grado di soddisfare pure i desiderata di alcuni competitor di alto profilo, questo potendo portare sul mercato un know how adeguato alle richieste che continuano ad arrivare in sede. “Quella appena fatta è stata un’addizione di grande qualità, non fosse altro perché ad Italsigma fanno riferimento anche multinazionali a noi concorrenti, sicure nell’affidarci lavori in cui è assolutamente necessaria una precisione certificata”.

LAVORAZIONI MECCANICHE
Colpito in qualche occasione da un turnover che diventa pesante da digerire quando si è fatto un investimento su personale già formato, il Gruppo romagnolo sta cercando di venire a capo dele problematiche legate all’entrata nel circuito lavorativo delle nuove generazioni. “La questione principale è quella relativa al cambiamento in atto nell’approccio al lavoro. Devi trovare ragazzi che si appassionino alla meccanica, settore, nel loro modo di pensare, non molto alla moda. Si fa insomma parecchia fatica a creare un appeal capace di attrarre i giovani: il nostro può essere un lavoro creativo, ma, ai loro occhi, non certo qualificante socialmente rispetto ad un impiego nella pubblicità o nel digital marketing. Comunque, non molliamo sicuramente nel provare a coltivare la passione per la meccanica di alcuni ragazzi che vengono da noi con un progetto di vita concreto”.
Nel frattempo, disponendo di un ufficio tecnico di grande impatto, struttura capace di vincere negli anni anche sfide molto complesse adottando soluzioni tanto semplici quanto brillanti, il Gruppo Dosi si prepara a cercare di replicare in futuro i successi del 2025, che si chiuderà con un fatturato previsionale di circa 12 milioni di euro impiegando oltre 60 dipendenti. Risultati arrivati tramite sostanziosi investimenti su Industria 4.0 e che dovranno aiutare a migliorare ulteriormente la presenza complessiva sul mercato. “L’idea è quella di continuare ad aumentare, come Gruppo, il livello di digitalizzazione, mentre, sul piano commerciale vogliamo cercare sinergie all’estero, percorso da iniziare sfruttando la consolidata presenza di Baruffaldi al di fuori dei confini nazionali”, conclude Alberto Dosi.

