
Nella posizione perfetta per sfruttare tutte quelle caratteristiche naturali che fanno della Costa degli Dei (nella foto in alto) uno dei luoghi più belli e turisticamente apprezzati d’Italia, l’hotel Scoglio del Leone – 1,6 milioni di euro di fatturato nel 2024 e 40 dipendenti – è un villaggio-resort situato nella baia di Zambrone, in provincia di Vibo Valentia. Posizionata di fronte alle isole Eolie, la struttura offre settanta camere ai tanti appassionati di questa parte della costa tirrenica calabrese, vacanzieri che da maggio ad ottobre vengono a scoprire il territorio o a confermare la propria passione per il mare.

MOSÈ MAZZITELLI
“La nostra è una clientela piuttosto varia. All’apertura della stagione sono infatti soprattutto coppie provenienti per l’80% dall’estero, tedeschi ma anche polacchi, cechi, svizzeri e belgi, a popolare lo Scoglio del Leone – spiega il direttore del resort del vibonese Mosè Mazzitelli (nella foto accanto) –. Da giugno in poi le percentuali si invertono e, con l’avvio dell’animazione, iniziano ad arrivare le famiglie italiane. Se a maggio la permanenza media è di qualche giorno, nei mesi a seguire sale progressivamente fino a raggiungere gli 8-10, anche perché, nel solo agosto offriamo soggiorni di minimo una settimana”.
Un avvio della stagione 2025 che per l’hotel-villaggio calabrese si sta rivelando piuttosto soddisfacente e a pieno regime, come conferma Mazzitelli. “Finora sta andando benissimo, nonostante il problema del minore poter d’acquisto che pare aver impedito ad un certo numero di clienti storici di confermare la propria presenza da noi. Dipende pure dal forzato aumento dei prezzi per il soggiorno nella struttura imposto dal mercato ed è sicuramente un aspetto che in ottica futura ci preoccupa”. Come anche le problematiche legate all’erosione provocata dal mare, situazione che ha fatto perdere quasi metà dell’arenile allo Scoglio del Leone. “Se la spiaggia in precedenza aveva un’ampiezza di 80-90 metri, adesso questa si è drasticamente ridotta a 50. Inoltre, in alcune zone, l’altezza della sabbia è diminuita addirittura di due metri e mezzo e, se le istituzioni non faranno qualcosa, a breve saremo in grande difficoltà. In più vorremmo che i treni della Tropea Line, la linea che unisce Lamezia Terme a Rosarno, avessero una frequenza ancora maggiore per creare una sorta di “metropolitana del mare”, che magari possa arrivare a Reggio Calabria o quantomeno a Nicotera”.
Nonostante queste circostanze non facili da gestire, la struttura di casa a Zambrone, come detto, sta rispondendo molto bene anche nella stagione in corso, potendo contare tra le altre cose sull’aiuto di un’enogastronomia che continua ad attirare turisti di ogni nazionalità. “Abbiamo un approccio estremamente attento a tutto quello che i fornitori fanno arrivare in cucina – conferma il direttore dello Scoglio del Leone –. Il punto di forza sono le materie prime offerte dal territorio: ‘nduja, soppressata, pecorino del monte Poro, cipolla rossa di Tropea, ma pure quei pomodori che in parte vengono coltivati negli orti di nostra proprietà. Ovviamente ai vacanzieri che decidono di passare qualche tempo qui non possiamo far mancare pesce freschissimo e così sulle tavole la fanno da padrone spatole, sarde, alici ed altri doni del mare”.

ESEMPIO DI PROPOSTA GASTRONOMICA DELL’HOTEL SCOGLIO DEL LEONE
Un modus operandi ben calibrato nel corso dei sei mesi di apertura del villaggio, frutto di una formazione continua che ha permesso alla famiglia proprietaria di mutare pelle durante i circa vent’anni di conduzione dello Scoglio del Leone. “Sì, perché in origine ci occupavamo di costruzioni ed eravamo pure autotrasportatori. Poi, acquistato il terreno su cui è successivamente sorta la struttura, questa è stata data in gestione ad un tour operator. L’anno a seguire però abbiamo creduto fosse giunto il momento di prendere direttamente in mano le briglie e, imparato i sistemi, partecipato a fiere di settore e fatto corsi specifici, ora posso dire che il resort è in grado di camminare praticamente da solo. Un’autonomia che deriva dal fatto di poter fare affidamento su un mercato diretto quantificabile nell’85% della clientela. In altre parole, sono famiglie, coppie che ogni anno tornano qui a Zambrone e addirittura alcuni, ora in vacanza allo Scoglio del Leone, hanno già pagato la caparra per il loro soggiorno nell’estate del 2026”.

PANORAMICA DELLA SPIAGGIA DELL’HOTEL SCOGLIO DEL LEONE
In ottica futura, infine, i vertici aziendali dello Scoglio del Leone hanno intenzione di fare un restyling della struttura, compreso un investimento sull’energia ecosostenibile. “Vogliamo dotarci di ambienti ancora più accoglienti e comodi per chi viene a stare da noi e, in particolare, c’è l’idea di migliorare la fruibilità di bar e piscina. Inoltre, abbiamo deciso di mettere in preventivo, entro i prossimi due anni, l’allestimento di un impianto fotovoltaico”, conclude Mosè Mazzitelli.

ALCUNI DEI COLLABORATORI DELL’HOTEL SCOGLIO DEL LEONE

