Il calo demografico si innesta sulla scarsa capacità di attrarre risorse dall’estero, ma è qui che la competizione salirà nei prossimi anni. Occorre lavorare sui punti di debolezza e attuare politiche che, da una parte, sostengano compiutamente il percorso di formazione dei giovani e, dall’altra, aiutino a valorizzare il grande potenziale inespresso delle donne, ancora poco presenti nel mercato del lavoro
Sono attesi oltre 600 imprenditori, fra presenti e collegati da remoto, all’evento che il 17 giugno, dal Teatro Kursaal Santalucia del capoluogo pugliese, lancerà le proposte di Piccola Industria Confindustria. Di fronte alla doppia transizione digitale ed ecologica e alla ridefinizione della globalizzazione, secondo il presidente Giovanni Baroni è fondamentale cogliere “il valore irrinunciabile dell’industria per costruire il futuro dell’Italia”
È tutto pronto per il più importante evento di Sistema del 2022, che si terrà a Bari il 17 giugno. Pmi protagoniste nella definizione di un’agenda economica, frutto di un lungo e articolato percorso di ascolto della base associativa. Il presidente di Piccola Industria Giovanni Baroni: “Tra un anno si andrà alle elezioni, se governo e Parlamento riusciranno a tenere conto delle nostre proposte potremo superare questa fase”
L’obiettivo delle Assise di Piccola Industria è elaborare un pacchetto di proposte da affidare al governo per modernizzare il Paese. Priorità numero uno: la formazione. Puntando anche sulle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Se ne parlerà il 17 giugno a Bari, al Teatro Kursaal
Appuntamento il 18 novembre con la Giornata nazionale delle piccole e medie imprese. Per la tredicesima edizione della manifestazione creata da Piccola Industria si metteranno a fuoco le molte sfaccettature del concetto di bellezza applicato all’impresa: dal “fare bene” al patrimonio storico-culturale dei territori, dallo spirito di intraprendenza alla responsabilità di trasformare un progetto in un risultato
L’incontro del 3 maggio vede protagonisti gli imprenditori di Abruzzo, Marche e Umbria. L’obiettivo è raccogliere idee e proposte da presentare alle istituzioni alle prossime Assise di Piccola Industria. Energia e materie prime sono fra le principali preoccupazioni di una regione che può contare su un sistema produttivo diversificato e conosciuto per le sue filiere, a partire da elettronica, farmaceutica e agroalimentare
“C’è molta preoccupazione per la tenuta dell’industria toscana, a prescindere da settori e dimensioni d’impresa”. Il presidente delle Pmi della regione Stefano Gabbrielli esprime il punto di vista degli associati, che si riuniscono il 29 aprile per fare sintesi delle proposte da portare alle Assise di Piccola Industria. Difficoltà nel reperire le materie prime, allungamento dei tempi di consegna e rincaro dei trasporti sono i principali problemi riscontrati
“Un momento fondamentale di ascolto della nostra base associativa”. Così Pasquale Lampugnale, presidente Piccola Industria Confindustria Campania, presenta la tappa del 28 aprile, che ospita gli imprenditori del Centro Sud per una riflessione in vista delle Assise di giugno. Sul tavolo molti temi comuni al resto del Paese, a cominciare dal nodo energia e materie prime: imprese campane divise fra la ricerca di mercati di approvvigionamento alternativi e la riduzione forzata della produzione
Gli imprenditori del Nordest si danno appuntamento il 27 aprile nella città del Palladio per discutere dei temi che oggi preoccupano le imprese. L’aumento dei costi di energia e materie prime, ma soprattutto le conseguenze della guerra fra Russia e Ucraina, che vedono il Veneto particolarmente esposto su quei mercati. Il presidente della Piccola Industria regionale Davide Piol: “Il sentiment sta virando sul negativo, ci sono forti tensioni sui mercati e l’effetto rimbalzo post pandemia si sta affievolendo”
L’aggressione militare della Russia ai danni dell’Ucraina riporta la guerra in Europa dopo decenni di relativa pace e stabilità. Le conseguenze economiche e sociali sono enormi e faranno sentire i loro effetti per molti anni a venire. Fra i nodi a venire al pettine vi sono anche le mancate scelte in fatto di politica energetica