
In questo quadro di riorganizzazione globale del commercio e delle produzioni, dovuto al post pandemia e alle conseguenze del conflitto russo ucraino, le imprese italiane stanno riconsiderando e ristrutturando il proprio posizionamento all’interno delle reti di fornitura, produzione e distribuzione europee e internazionali. Il numero delle imprese esportatrici si è costantemente ridotto negli ultimi anni, del 3,3% tra il 2016 e il 2019, da 127mila a 123mila. In particolare, si è ridotto il numero delle piccole imprese (-4,3%), mentre sono cresciute le medie e grandi imprese che esportano (+7,7%).
C’è un numero di aziende che potrebbero esportare e non lo fanno, stimate tra le 44 e le 48mila unità. Manca potenzialmente un pezzo di export del nostro Paese, pari a un 7% in più, tra i 40 e i 44 miliardi, di cui fanno parte quelle Pmi che avrebbero tutte le carte in regola per operare all’estero.

MARIO POZZA
PRESIDENTE ASSOCAMERESTERO
Proprio in questa direzione si focalizza l’azione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) che, oltre a promuovere e supportare il made in Italy nel mondo, lavorano al fianco delle imprese per aiutare le “potenziali esportatrici” e per rendere meno episodica e più strutturale la presenza all’estero di quelle che hanno già avviato un processo di espansione.
Operare all’estero, infatti, vuol dire ampliare il proprio mercato di riferimento e quindi, nella maggior parte dei casi, aumentare le vendite, ridurre i costi di produzione e stringere alleanze con partner o investitori stranieri.
Entrare in contatto con le Camere di Commercio Italiane all’Estero significa far parte di un network internazionale di oltre 20mila imprenditori collegati alle 84 strutture operanti in 61 paesi del mondo. Grazie a questa ampia comunità d’affari le CCIE sono in grado di fornire un supporto importante per aiutare le Pmi a pianificare e attuare una solida ed efficace strategia di business.
Dal 2020 le CCIE, insieme con le Camere di Commercio Italiane e Unioncamere, sviluppano annualmente il progetto Stay Export indirizzato a tutte le Pmi che vogliono operare all’estero e, attraverso un’attività di mentoring, le Camere le aiutano a costruire un percorso per cogliere al meglio le occasioni di business.
Ad oggi oltre 1500 imprese – per lo più operanti nei settori delle 4 A (alimentare, arredamento, abbigliamento e automazione meccanica) – hanno beneficiato di questo servizio esprimendo la propria soddisfazione per i risultati conseguiti. In molti casi questa attività di mentoring rappresenta il primo passo per sviluppare poi un’azione più strutturata in cui l’impresa richiede alla CCIE di poter entrare in contatto con buyers e/o con fornitori locali.
Il rapporto con il territorio e con le imprese italiane è dunque strategico per la rete delle CCIE, che anche quest’anno sarà presente in Italia dal 16 al 20 giugno, a Colli del Tronto (AP) per la 32a Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, organizzata da Assocamerestero in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche.
La Convention rappresenterà un’importante opportunità per tutte le imprese del territorio, che aspirano ad una proiezione internazionale, di incontrare di persona gli oltre 200 delegati delle CCIE, per poter valutare le reali possibilità di business che si prospettano oltreconfine e individuare le azioni da intraprendere per poter ponderare un’efficace strategia di internazionalizzazione.